Celiachia, sensibilità al glutine o allergia alle proteine del frumento?
Si tratta di condizioni completamente diverse tra loro. Per comprendere le loro differenze è necessario chiarire cos’è il glutine e cosa significano intolleranza, allergia e sensibilità.
Cos’è il glutine?
Il glutine è un complesso proteico contenuto in molti cereali quali: frumento, farro, kamut, segale, orzo, spelta, triticale, malto. Ha uno scarso valore nutritivo ed una importante funzione di “collante” negli impasti.
Tra i cereali e gli pseudo cereali che non contengono glutine troviamo invece: riso, mais, grano saraceno, avena, manioca, teff, amaranto, chia, quinoa e miglio.
Differenze tra intolleranza, allergia alimentare e sensibilità
L’intolleranza alimentare è una reazione indesiderata del nostro organismo causata dall’ingestione di un alimento o di una sua componente. Solitamente le sue manifestazioni non sono immediate (possono comparire a distanza di ore) e avvengono per lo più a carico dell’apparato digerente. E’ solitamente dipendente dalla quantità̀ dell’alimento non tollerato che è stata ingerita.
L’allergia alimentare è invece una risposta immunitaria, che è provocata dall’ingestione di uno specifico alimento o di una sua componente di natura proteica. Si manifesta al attraverso la formazione di anticorpi specifici chiamati IgE (immunoglobuline E). I sintomi possono manifestarsi immediatamente, a volte anche in modo violento.
Si parla di sensibilità invece quando pur avendo escluso le patologie precedenti, il soggetto manifesta sintomi simili a quelli dell’intollerante o dell’allergico.
Celiachia
La celiachia è una malattia genetica autoimmune, scatenata dalla sensibilità alla componente del glutine chiamata gliadina. Questa parte proteica penetra nel rivestimento intestinale infiammandone i villi e provocandone il danneggiamento. Si tratta di una condizione a predisposizione ereditaria. Si eredita la predisposizione e non la malattia. Quindi da genitori celiaci non è detto che debba nascere un bimbo celiaco. Il 30% circa dei soggetti predisposti, per i quali non sono ancora stati identificati i fattori scatenanti, sviluppa prima o poi la malattia celiaca. Per intenderci, nel caso in cui il soggetto predisposto non mangiasse mai glutine, non diventerebbe mai celiaco.
A quale età compare la malattia celiaca?
La celiachia può comparire a qualsiasi età, con sintomi e severità estremamente variabili potenzialmente a carico di diversi organi. Non sono tuttavia ancora noti i fattori che la scatenano magari dopo anni di tolleranza al glutine.
Attualmente si stima che la condizione celiaca interessi circa l’1% della popolazione generale ed è più frequente tra le donne (3 volte più che negli uomini).
Si rimane celiaci per sempre?
Il soggetto intollerante può guarire da tutti i suoi disturbi evitando completamente l’assunzione di glutine, ma per lo stesso motivo può riammalarsi se entra nuovamente in contatto con esso.
Allergia alle proteine del grano
E’ ormai appurato che oltre al glutine ci sono anche altre proteine del grano in grado di scatenare determinate reazioni allergiche nel nostro organismo. Tanto quanto qualsiasi altra allergia alimentare, la reazione immunitaria del nostro corpo si manifesta velocemente e a volte in modo violento, a differenza dei sintomi delle intolleranze che possono apparire a distanza di ore o anche giorni.
Nelle persone che soffrono di allergia al frumento, le proteine contenute in questo cereale vengono rilevate dall’organismo come una minaccia e provocano la produzione di anticorpi chiamati immunoglobuline E, con sintomi quali vomito, prurito e mancanza di respiro.
Sensibilità al glutine
La sensibilità al glutine è una condizione caratterizzata da disturbi e sintomi intestinali ed extra intestinali legati all’ingestione di cibo contenente glutine da parte di soggetti che non sono né celiaci né allergici alle proteine del frumento.
Non ci sono ancora test specifici per diagnosticarla e viene quindi identificata per esclusione dalle altre patologie.
“Nella sensibilità al glutine la soglia di tolleranza al glutine può essere molto flessibile e va fissata individualmente – spiega Luca Elli, responsabile del centro per prevenzione e diagnosi della celiachia al Policlinico di Milano – alcune persone potrebbero non essere costrette né ad adottare una dieta così stretta né a seguirla con costanza per tutta la vita»
Provoca sintomi clinici simili a quelli della sindrome dell’intestino irritabile quali dolore addominale, gonfiore, eccetera) e manifestazioni extra-intestinali come per esempio eczemi, prurito, cefalea. Tali sintomi solitamente insorgono a breve distanza dall’assunzione di glutine e regrediscono non appena lo si esclude dalla dieta.
È una sindrome transitoria, più diffusa della celiachia, che non rende necessario un regime senza glutine rigido al pari della celiachia e soprattutto definitivo.
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