Il grano saraceno è un grande alleato della cucina di tutti i giorni, per via della sua versatilità e del profilo nutrizionale di pregio. Può essere utilizzato nelle sue diverse forme. Parliamo quindi di semi, foglie e farina di grano saraceno.pianta fiori semi farina di grano saraceno

Semi di grano saraceno

I semi o chicchi si possono consumare dopo la lessatura  in acqua, proprio come avviene per la quinoa o il riso. Il tempo di cottura è di circa 14 minuti. Una volta cotto può fungere da accompagnamento a secondi di carne, pesce o verdura, oppure essere aggiunto a ripieni e torte dolci e salate. Per esempio le verdure ripiene e la pastiera napoletana senza glutine sono preparazioni perfette per accogliere il grano saraceno.

Prima della cottura, il consiglio è quello di sciacquarlo con acqua per privarlo di eventuali impurità. Per lo stesso motivo, durante la cottura è bene eliminare la schiuma che si forma in superficie.

Una volta sciacquato, il grano saraceno può anche essere cotto direttamente in padella unendo man mano il liquido necessario alla cottura, come avviene per il risotto. Si consiglia di sottoporlo a una breve tostatura iniziale, per assicurarsi che mantenga bene la cottura.

Foglie di grano saraceno

E’ nelle foglie di grano saraceno che si trova la maggior concentrazione di rutina, un flavonoide con potere antiossidante e antinfiammatorio che può favorire la microcircolazione. Sono quindi indicate per infusi e tisane con effetti benefici sulla circolazione del sangue.

Farina di grano saraceno

La farina, risultato del chicco decorticato, essiccato e ridotto finemente in polvere, trova impiego in cucina in numerose ricette, specie nella biscotteria e nei dolci in genere. Aggiungere farina di grano saraceno a un impasto significa conferire ai prodotti un aroma rustico e una crosta fine, ma anche aggiungere le sue caratteristiche nutrizionali.

La farina di questo pseudo cereale non è facile da lavorare per due motivi principali:

  • rende scarsamente disponibile il suo amido ai lieviti, che non riescono quindi a produrre il gas necessario alla lievitazione. Ne deriva che l’unica lievitazione possibile nel caso del grano saraceno è quella chimica, mai microbiologica;
  • ha scarsa capacità di trattenere i gas di fermentazione e quindi di mantenere il reticolo che si forma.

Per queste ragioni, nel panorama dei prodotti da forno la farina di grano saraceno si presta a essere utilizzata in ricette di biscotteria e unita ad altre farine gluten free.

Paese che vai ricette che trovi

Storicamente la farina di grano saraceno è utilizzata per ricette montane classiche della nostra Penisola, come la polenta taragna, i pizzoccheri, gli sciatt (dolci valtellinesi). In Francia sono famose le crepes con il grano saraceno (le galettes de sarrasin). In Russia con essa si preparano le frittelle dolci tradizionali (blinis), in India il tipico pane chapati, in Giappone i soba (tagliatelle fini, da cuocere e servire condite) e in Inghilterra il porridge della prima colazione.

Per saperne di più sul grano saraceno vi invitiamo a leggere l’articolo: Grano saraceno: cereale dai tanti benefici

Curiosità

Il suo nome deriva dall’arabo charqîyîn che significa “orientale”, in quanto originario del Sud-Ovest della Cina. Il grano saraceno è giunto in Europa durante l’epoca delle grandi migrazioni delle popolazioni provenienti dalla Manciuria ed è molto usato in Giappone, in Russia ed in Europa orientale e centrale.

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