Vogliamo condividere con voi l’intervista che il triathleta professionista Daniel Hofer ci ha rilasciato. Il triathlon è uno sport che affascina molte persone, perché necessita di abilità in più discipline, di una particolare concentrazione e della capacità di adattarsi prontamente ai cambi di ritmo e scenario.
Siamo ormai giunti alla vigilia della Tribale, la gara di Triathlon che si terrà il 9 luglio a Carmignano di Brenta, che abbiamo scelto di sostenere con i nostri prodotti senza glutine e vegan, e di farlo in buona compagnia, con il nostro partner Azienda Agricola Armienti Bio.
Vogliamo fare qualcosa di più però, concentrandoci non solo sugli atleti che parteciperanno alla gara (il numero massimo di iscritti è stato raggiunto e le iscrizioni chiuse). Lo sport praticato ad alti livelli, infatti, è un’esperienza che in pochi vivono in prima persona. Duro allenamento di corpo e mente, buona alimentazione e ancora non basta. Per eccellere nella carriera agonistica occorre averne il potenziale e farne una questione di vita. Intendiamo saperne di più proprio da Daniel Hofer.
Com’è che lo sport entra nella vita di una persona per restarci per sempre? Come nasce questa unione e che vita è quella del triathleta professionista?
Daniel Hofer: campione di Triathlon e determinazione
L’abbiamo chiesto a Daniel Hofer, atleta professionista di Triathlon, vincitore di diversi titoli italiani e di due Coppe Europee in Italia, e uno dei pochi Italiani ad aver conquistato un posto sul podio della Coppa del mondo.
La sua passione per lo sport nasce all’età di quattro anni e viene covata in una famiglia di sportivi, tra nuoto, hockey su ghiaccio e calcio. Per conciliare la passione per sport diversi si avvicina al triathlon e a otto anni sostiene la sua prima gara Ironkids multi disciplina, non lontano dal padre che concorre nella categoria adulti.
Da allora l’allenamento entra a far parte del quotidiano di Hofer fino a quando a 20 anni diventa atleta professionista del Centro sportivo Carabinieri. Non conta l’importanza di una gara o la sua internazionalità: ogni sfida va affrontata con lo stesso massimo livello di preparazione. Molte gare servono proprio per misurarsi e capire il punto di preparazione: così si affinano gli schemi di questo allenamento che dura undici mesi su dodici.
Come in ogni lavoro, l’unico modo per arrivare davanti a tutti è prepararsi al meglio e Daniel Hofer segue un piano di allenamenti con cicli di carico e scarico. L’allenamento intenso è seguito da uno meno impegnativo e questo vale per ogni disciplina: due giorni di carico seguiti da un giorno di lavori aerobici. In questo modo si assimila meglio il lavoro svolto e si ottiene la migliore risposta da corpo e mente.
Allenare corpo e mente
Già, la mente, perché non si allena solo il corpo: resistenza, determinazione, energia, potenza, costanza, efficacia, tenacia e adattamento allo sforzo non sono caratteristiche fatte di sola carne. Nello sport occorre restare in ascolto di se stessi, del corpo, delle sensazioni che restituisce e dei segnali che dà alla mente. Si deve trovare la motivazione allo sforzo sovrumano, a sfondare il tetto del non possibile. Per fare questo si deve liberare la mente da ciò che non serve, svuotarla da questioni personali che rubano spazio ed energia al pensiero vincente.
L’allenamento efficace è quello che si impossessa dell’atleta al 100%, quello in cui lo sportivo si mette a disposizione dello sport. Daniel Hofer si allena anche in gruppo ma ama particolarmente farlo da solo per sentirsi meglio, mentalmente e fisicamente. A seguirlo un coach di nuoto, che lo prepara anche come mental coach, e un preparatore atletico che lo segue in palestra, corsa e bici
Le giornate di un triathleta sono improntate nella preparazione di una gara, già a distanza di mesi. Alimentarsi in modo corretto fa parte dell’impegno quotidiano di un atleta, sempre attenti a non farla diventare un’ossessione (dagli effetti deleterei). Ciò che davvero importa nell’alimentazione da atleta è introdurre nell’organismo un buon numero di proteine e carboidrati, ben in equilibrio tra loro. Daniel Hofer ha ridotto negli ultimi anni il consumo di carni rosse e latte; invece, prima della gara e anche il giorno stesso (dipende a che ora inizia), preferisce mangiare carboidrati (pasta o riso). Dopo sforzi importanti, un ateta professionista come Hofer assume integratori di amminoacidi, sali minerali, maltodestrine e vitamine. Se fa molto caldo, in particolare, non possono mancare i Sali minerali, così come se la gara è lunga anche maltodestrine e gel.
Ma resta del tempo per dedicarsi ad altro? Daniel Hofer non si nega snowboard, surf, viaggi e concerti rock riuscendo a conciliare sport, passioni, famiglia e amici. Sono pilastri della sua vita sui quali ha sempre potuto contare, per condividere le soddisfazioni e anche le delusioni che lo hanno fatto crescere.
Mai e poi mai potrebbe pensare per sé a una vita diversa da quello dello sportivo, almeno non per ora. Lui sente lo sport come un’opportunità per conoscersi a fondo e migliorarsi; Hofer si rivolge ai genitori affinché non facciano mancare lo sport ai loro figli, fin da piccoli, in modo che possano farne esperienza. Lo sport aiuta a crescere, a scoprire la propria personalità e a confrontarsi con gli altri, mantiene in forma corpo e mente. Porsi un obiettivo acuisce la determinazione e permette di fare a meno di ciò che non serve e non ha valore. Lo sport dà una marcia in più.
Grazie a Daniel Hofer per la sua preziosa testimonianza.